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Sindrome Metabolica. Diabete, Sovrappeso ed Ipertensione: i nemici del cuore.
La Sindrome Metabolica deriva dall’accumulo di grasso addominale ed è caratterizzata dalla presenza contemporanea di almeno 3 delle seguenti condizioni:
- sovrappeso
- ipertensione
- iperglicemia/insulino-resistenza, alti livelli di trigliceridi e ridotti livelli di “colesterolo buono” (ovvero HDL).
È stato stimato che, nei paesi industrializzati, anche a cause delle abitudini alimentari e la sedentarietà, questo insieme di alterazioni metaboliche interessa circa il 35% della popolazione (ovvero una persona su tre) [1].
La caratteristica più deleteria della Sindrome Metabolica risiede nel fatto che essa non rappresenta soltanto la semplice somma dei propri componenti, ma è purtroppo caratterizzata da uno stato che favorisce l’infiammazione e la trombosi risultante dall’effetto non solo additivo ma addirittura sinergico dei singoli fattori costituenti della sindrome.
Conseguentemente, dunque, i pazienti con Sindrome Metabolica sono esposti ad un rischio esponenziale di complicanze cardio-vascolari, quali – nello specifico – lo sviluppo di placche aterosclerotiche che restringono le arterie coronariche, ovvero quei vasi che portano sangue al cuore, e le arterie carotidee, ovvero quei vasi che portano sangue al cervello [1].
Tutto ciò si tramuta in un aumentato rischio di eventi avversi cardiovascolari (come ad esempio infarto cardiaco ed ictus cerebrale) per i pazienti con Sindrome Metabolica.
Per tutte le ragioni esposte, le Linee Guida Internazionali [2] raccomandano una pronta e precoce identificazione dei pazienti con Sindrome Metabolica e la loro introduzione in un preciso e ciclico percorso di controlli strumentali mediante l’esecuzione annuale di un check-up cardiovascolare comprendente:
- elettrocardiogramma
- ecocardiogramma color-doppler ed ecocolor-doppler carotideo.
Tali controlli preventivi di base sono raccomandati inoltre per tutti i pazienti con almeno due dei seguenti fattori:
- sovrappeso
- ipertensione e/o alterazioni dei livelli di colesterolo
- trigliceridi o glicemia.
L’esecuzione di questo check-up è finalizzata non solo all’identificazione di eventuali alterazioni patologiche, ma soprattutto a stabilire la corretta ed ottimale terapia farmacologica da assumere e correggere appropriatamente lo stile di vita, fattori che giocano un ruolo chiave nel prevenire le gravi complicanze della Sindrome Metabolica, quali l’infarto del cuore e l’ictus cerebrale [3]; come peraltro dimostrato anche dai nostri studi di ricerca [4].
Inoltre, il semplice fatto di essere in sovrappeso ed avere in famiglia casi di ipertensione, ipercolesterolemia e/o diabete determina un significativo aumento della probabilità di sviluppare una Sindrome Metabolica, ragione per cui questi soggetti devono consigliarsi con il proprio medico e consultare uno specialista per effettuare l’opportuna identificazione dei fattori di rischio e la relativa stratificazione prognostica.
Lo studio e la precoce identificazione della sindrome metabolica, infatti, è un fattore di prevenzione primaria di una certa rilevanza anche per migliorare un aspetto fondamentale per ottimizzare il funzionamento del sistema delle cure, ovvero, i costi economici e sociali dedicati alla Sanità pubblica.
<h6>Fonti Bibliografiche
- Ford ES. Prevalence of the metabolic syndrome defined by the international diabetes federation among adults in the U.S. Diabetes Care 2005;28:2745-9.
- American Heart Association/American College of Cardiology Task Force on Cardiovascular Prevention. Secondary Prevention and Risk Reduction Therapy for Patients With Coronary and Other Atherosclerotic Vascular Disease. Circulation 2011; 124:2458-2473.
- Després JP, Golay A, Sjostrom L. Effects of rimonabant on the metabolic risk factors in overweight patients with dyslipidemia. N Engl J Med 2005;353:2121-2134.
- Angeloni E, Refice S, Vitaterna A, Pirelli M. Metabolic Syndrome affects survival of patients undergoing heart valve surgery. Int J Cardiol 2014;2:41-47.ardiol 2014;2:41-47.</h6>